testata camel

Raduno qui due post scritti a novembre 2009 così si risparmia spazio, tanto sono uno il seguito dell'altro, va bene così. edit 20 settembre 2017

L'altra sera siamo andati in trattoria. Stavamo sedendoci a tavola quando Paolo mi ha detto: "Ah, il libro di Giulio Mozzi. E' bello."
Bene, ho pensato, domani me lo compro. "Bene" ho detto, "domani me lo compro".

E infatti il giorno dopo, che dovevo passare in piazza duomo, sono andata alla mia libreria preferita e ho chiesto l'ultimo libro di Giulio Mozzi.
Lo sapevo più o meno quale poteva essere, l'avevo letto in internet. Sapevo anche che negli ultimi mesi di Mozzi ne erano usciti tre. Ma il titolo no, non me lo ricordavo. Questo è un mio problema, lo ammetto: mi dimentico sempre i titoli dei libri e i nomi delle medicine. Ma pure quelli dei libri che ho già letto, e delle medicine che ho già preso. E non è questione di età, è sempre stato così per me: mi posso ricordare una poesia a memoria, o anche una lunga citazione in prosa, ma coi titoli e con le medicine sono un disastro. Sarà perché son cose che si trovano nei cataloghi, o nelle ricette. Sarà perché fanno parte della confezione, vuoto a perdere, e a me interessa quello che c'è dentro, la sostanza. Sarà perché sono fatta così.
Di solito riesco a spiegami e guardando nel database i commessi tirano fuori in qualche modo quello che cerco.
Dicevano che di libri di Mozzi ne avevano due appena usciti, e l'altro era un'antologia che aveva curato, non era quella.
Mondadori. Strano, ho pensato. Ma l'ho preso. I consigli di Paolo sono sempre perfetti per me. E' stato quello, quel consiglio, che mi aveva ispirato il post precedente sulle prescrizioni librarie, per dire quanto non ne possa fare a meno, dei consigli di Paolo. Che poi, scusa la divagazione ma in quel post avevo inventato una cosa che esiste già. Davvero! Si chiama biblioteca. Giusto ieri ho saputo che se non hanno un libro, tu lo chiedi e loro lo comprano apposta per te e te lo prestano. E lo fanno davvero, la persona che me l'ha detto ha tutta la mia fiducia. E sembra che questa istituzione straordinaria ci sia anche a Milano. Mi devo informare.
Il libro di Mozzi. Ho cominciato a leggerlo già in metropolitana: fantastico!
Poi a casa ho fatto un giro sui blog che leggo di solito e ho visto che non era quello. O meglio, suppongo che non fosse quello.
Pero è bellissimo. Sono come raccontini iper realistici, brevi, una o due pagine, storie minime di incontri sui treni, o al telefono, nei bar. Discorsi da poco, spesso ripetuti, di questioni senza importanza. Sono post che aveva scritto sul blog dal 2003 e che non avevo mai letto. Qualche volta l'avevo letto, il blog di Mozzi, ma non regolarmente, queste piccole storie erano mischiate agli altri post, si vede che me le sono perse. Non immaginavo che Mozzi scrivesse così, mi ero fatta un'altra idea. Non avevo mai letto niente di narrativo suo, solo recensioni e critica e consigli sulla scrittura. Non me l'aspettavo. Il bello di queste piccole narrazioni è questa specie di candore perfido che ci ho trovato, come un modo ingenuo di guardare il mondo, di sbeffeggiare con serietà i seccatori prendendoli alla lettera fino in fondo, una tentazione che ho avuto spesso nella vita vera e qualche volta (poche) ho anche messo in atto, ridendomela, purtroppo, da sola. Perché i seccatori sono stupidi, di solito. C'è poco da farsi capire. Il piacere di questa lettura sta nella vendetta. La risata che ne scaturisce è liberatoria. Ridevo tanto che mia figlia ha voluto sapere cosa fosse, e dopo che gliene ho letti due o tre, ha voluto immediatamente telefonare al suo moroso per leggerli al telefono, subito.

Sono l'ultimo a scendere (e altre storie credibili)
Giulio Mozzi
Mondadori

L'altro, quello che non ho trovato ma troverò, si chiama (Non) Un corso di scrittura e narrazione, Terre di mezzo. Forse. 

non un corso

Alla fine l'ho trovato. Non è stato facile perché l'avevano nascosto tra i vocabolari e i testi scolastici, ho dovuto interpellare tre commessi e tenere duro. Tenga duro, signorina! mi ripetevo. E' il mio motto, non te l'avevo mai detto?
Che poi avevo già scaricato la versione in pdf che aveva gentilmente messo su Vibrisse, me l'avevano indicata su Anobii. Non è identica ma abbastanza simile. Non è nemmeno scomoda da leggere, io sono abituata e non mi da fastidio leggere a video, anzi c'è il vantaggio che me la tengo sotto e la leggo nelle pause, nei ritagli di tempo, mentre un libro mi stacca, quando apro un libro mi allontano dal computer e sto nell'altro mondo, quello solido, quello fatto di cose tangibili. La scrittura, la mia scrittura, ha sempre fatto parte del mondo immateriale. Questo fino a sabato scorso, circa. Sabato scorso per una serie di motivi mi sono messa a scrivere un pezzo di racconto su un quaderno. Proprio adesso che di computer ne ho tre. Ho voluto provare a cambiare abitudini. Avevo più o meno in mente l'idea da sviluppare e ho scritto come sotto dettatura, tutto in un botto. Poi domenica l'ho ricopiato e sistemato e non ho fatto fatica, io che di solito odio ricopiare le cose scritte a mano. Ma questo non c'entra. Il non corso è bello da leggere, sì, mi sta piacendo, c'è tutta la leggerezza che mi serve per non prendermi troppo sul serio. Del resto, l'ho già detto, è il mio gioco preferito.

(non) Un corso di scrittura e narrazione
Giulio Mozzi
Terre di mezzo

Commenti al Post: Due libri di Giulio Mozzi che mi sono piaciuti

excerptum il 19/11/09 alle 12:39 via WEB
adesso non dirmi che ti do il tormento, che lo so anch'io che quando mi ci metto sono un formidabile scassaballe... ma titolo e tag non mi sembrano acconci all'argomento del post il quale appare e mi pare piuttosto la cronaca, un po' propaganda un po' epifania, di una serendipità libraria; anyway, a nome della popolazione tutta, grazie del suggerimento.
Camillo.

LaDonnaCamel il 19/11/09 alle 13:05 via WEB
Ma che tormento? Sei l'ultimo lettore che mi è rimasto, ogni tuo desiderio sarà esaudito! E grazie a te che ci sei (bacio ;-*)

excerptum il 19/11/09 alle 20:42 via WEB
apprezzo moltissimo il bacio (in primis) e il cambio di intestazione (in netto miglioramento) quanto a esserci, a meno di catastrofi e/o calamità naturali, da qui non mi schiodo e ti marco stretto come un abbraccio per l'appunto :)))

Dario il 25/11/09 alle 20:05 via WEB
Non è proprio vero... ma lo sai :-)

LaDonnaCamel il 26/11/09 alle 09:47 via WEB
Eh lo so (:-*) ma è quasi vero. L'hanno già detto che i blog stanno perdendosi e questo mi ricorda altre civiltà estinte, altri dinosauri incaponiti.

excerptum il 29/11/09 alle 12:37 via WEB
tu che sei sempre almeno un passo più avanti di me sulle avanguardie del virtuale, mi avvertiresti prima della prossima estinzione?
Camillosauro.

LaDonnaCamel il 30/11/09 alle 14:28 via WEB
Mi sa che ci siamo :'(

excerptum il 03/12/09 alle 15:57 via WEB
e il racconto che hai scritto? si può leggere? anche pvt, se fossi improvvisamente diventata timida :)

LaDonnaCamel il 03/12/09 alle 16:05 via WEB
Sono diventata timidissima. (Quando l'ho finito te lo mando)

davide musso il 04/12/09 alle 11:31 via WEB
:-)

LaDonnaCamel il 04/12/09 alle 14:43 via WEB
Giulio Mozzi è molto generoso e il suo editore mi sta simpatico ;)

bartelio il 04/12/09 alle 13:29 via WEB
Non c'entra molto, ma a me invece leggere a video non riesce, o riesce a fatica. L'e-book è la più grossa bufala del secolo. Figurati se mettono i libri in digitale: dieci minuti e sono già su emule. :-)

LaDonnaCamel il 04/12/09 alle 14:46 via WEB
Evviva il mulo! :-)

Arvalius il 04/12/09 alle 16:56 via WEB
Ho i biglietti. Può essere che domenica vado alla presentazione.
Se non piove :)

LaDonnaCamel il 04/12/09 alle 18:31 via WEB
Dai, se piove porti l'ombrello :)

Arvalius il 07/12/09 alle 08:51 via WEB
Non ci sono andato. E c'era il sole :)

LaDonnaCamel il 11/12/09 alle 19:08 via WEB
abbè :)

LaDonnaCamel il 11/12/09 alle 19:15 via WEB
Mi commento da sola, per dire che alla libreria Massena di Torino, dove sono stata la settimana scorsa a sentire un ottimo Catalano, era messo in bella vista vicino all'entrata. Aggiungo che Guido Catalano poeta è stasera alla associazione Vanghé a Milano vicino a via Ripamonti e io non ci posso andare. Vacci tu se puoi, te lo consiglio: è bellissimo!

 

 

 

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