testata camel

Qualche giorno fa ho dovuto chiamare il servizio di smaltimento rifiuti ingombranti del mio comune perché volevo buttare via alcuni mobili vecchi. Non ho più la macchina da qualche anno, abito in una zona molto ben servita dai mezzi pubblici, non ho bambini piccoli da scarrozzare alle feste o alle proficue attività extrascolastiche, i negozi e i supermercati sono a portata di sputo. Insomma, mi sono tolta una rogna: un bel po' di multe per divieto di sosta in meno, il lavaggio notturno della strada non mi fa più sussultare e poi interrogare nel cuore della notte, piena di dubbi su dove l'ho lasciata. Posso dormire innocente come una bambina buona.

AMSA

 

La seccatura di contrappasso è che mi devo affidare a servizi esterni per quei piccoli trasporti verso la discarica di cui dicevo all'inizio del post. Però Milano è una città efficiente e io sono una persona informata, so come si fa: vado sul comodo sito dell'ente comunale e compilo con diligenza la lista. Già sulla pignoleria di come questa lista è presentata agli utenti si potrebbero scrivere pagine e pagine, ma non lo farò. Ti dico solo che niente è lasciato al caso, prima ancora di sapere se l'armadietto che vuoi smaltire è compreso o meno nel servizio gratuito, devi inserire la via, il numero civico e il piano, scegliendoli da una tendina con tutti i campi precompilati. Ci sono tutte le vie di Milano e tutti i numeri e i piani, giuro. Lo stesso va fatto per i mobili, indicati in ordine alfabetico: anta a specchio, anta grande, anta media, anta piccola... Eh, non ci sono le misure, è lasciata all'utente la massima discrezionalità nel decidere se l'anta che vuole buttare via è grande o media o piccola. Le ante piccolissime non sono previste, meno male che, per ora, non ne ho.
Ma attenzione, se vuoi usufruire del servizio gratuito devi stare entro gli otto pezzi e devi anche sapere che non tutti i pezzi valgono uguale, in certi casi cinque pezzi valgono uno e in altri devi pagare perché non sono compresi nel servizio gratuito. Io sono una persona paziente, oltre che informata, e anche indulgente, diciamocelo. Combino e ricombino la lista, ingrandendo o rimpicciolendo le ante fino a far quadrare il conto. Alla fine mi mandano una stringa di conferma via mail che attiva l'appuntamento, data e ora del ritiro. Stampo la mail di istruzioni che mi consiglia di portare le cose stabilite nel luogo stabilito la sera prima del giorno stabilito. Durante la notte, come la fatina dei denti, verranno gli angeli dei rifiuti ingombranti e la mattina dopo sarà tutto sparito.
E così facciamo. Metto insieme una squadra di figli, figlie, morosi e morose e la sera prima del giorno stabilito portiamo giù le cose e le mettiamo in fila nel luogo stabilito.
Essendo "sera" un orario non troppo precisamente stabilito, facciamo un po' prima di cena, così ho il tempo di andare a lavarmi le mani e uscire di nuovo un momento, che ho dimenticato di comprare le sigarette.
Passo davanti al mucchio ordinato e non posso fare a meno di notare un tavolino verde che, son sicura, non faceva parte della nostra collezione. Strano, chissà da dove arriva sto coso.
Al ritorno dal tabaccaio un mobiletto rosso, piccolo? medio? grande? di certo non mio, è appoggiato davanti al tavolino verde.
Dopo cena mi affaccio alla finestra. Per curiosità, si intende. Vedo una riloga, un secchio, una seda a dondolo sfondata che, lo giuro, non abbiamo messo lì noi. E se adesso mi contestano il numero di pezzi, come faccio a dimostrare quali sono i miei? ma soprattutto che quelli non miei non sono miei?
Mi verrebbe voglia di montare la guardia per sorprendere in flagrante quello sciacallo che aggiunge la roba alla mia spazzatura.

Commenti al post Sciacalli

MaiMaturo il 06/11/11 alle 19:39 via WEB
E' così che nascono le discariche. Tu metti lì un tavolino rotto e il giorno dopo ti trovi un intero soggiorno disfatto. Proprietà magnetiche, affinità elettive tra cose rotte. PS. La stessa proprietà NON si applica ai contanti.

LaDonnaCamel il 07/11/11 alle 08:53 via WEB
Ma forse si applica anche a quelli, non so com'è che chi più ne ha, più ne trova.

Dario il 06/11/11 alle 20:54 via WEB
Stai parlando della mia "Milano del sud"? :-) esclusa la prima parte, ben più avventurosa, mi ci ritrovo :-)

LaDonnaCamel il 07/11/11 alle 08:53 via WEB
Il sud è un luogo dell'anima, più che altro.

lillina il 06/11/11 alle 21:16 via WEB
Incredibile che gente!Conosco dei tizi che hanno tenuto nel portone condominiale una lavatrice per più di un anno pur di non pagare per farla ritirare, pensa che la postina oramai la usava per cassette delle lettere!

LaDonnaCamel il 07/11/11 alle 08:54 via WEB
Posta pulita! :-)

syd_curtis il 07/11/11 alle 00:07 via WEB
Ma Lol! Mi ricorda quel racconto di Carver, hai presente? Quello dove un tizio piazzava in giardino i mobili di casa, Perché non ballate, mi pare. Beh, del resto ne hai già tirato fuori un racconto. :-D

LaDonnaCamel il 07/11/11 alle 08:57 via WEB
Sì, me lo ricordo bene ma associarmi al Maestro, suvvia: tu sei pazzo! :-)


Vanamonde il 07/11/11 alle 01:53 via WEB
Questo post praticamente è già un racconto.

LaDonnaCamel il 07/11/11 alle 08:57 via WEB
O almeno ci prova ;)

Arvalius il 07/11/11 alle 13:34 via WEB
Sei sui blog rilevanti :)

LaDonnaCamel il 07/11/11 alle 14:26 via WEB
Davvero? ma dove? O.O

 

 

 

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