testata camel

Prima il mio racconto, poi il bando e per finire i miei commenti ai racconti di tutti: questa è la procedura standard e sta funzionando, quindi perché cambiare?

Di questo racconto posso dire che tenga duro signorina è il mio motto, la mia forza e la mia bandiera, se non lo sai, sally.

raymond queneau - il diario intimo di sally mara

 

Ho udito una voce dolce e compita mormorarmi all'orecchio queste parole soccorritrici:
"Tenga duro, signorina".
Nello stesso tempo mi sono sentita mettere nella mano rimasta libera un oggetto che aveva la rigidità di una sbarra d'acciaio e la morbidezza del velluto. L'ho afferrato convulsamente e pur stupita che quella ringhiera rimanesse tiepida malgrado la tramontana che soffiava come se fosse ancora inverno, ho potuto, grazie al suo aiuto, raggiungere sana e salva il piano terra del dipartimento.
Meno male che ho trovato quell'appiglio improvviso (che poi è sparito come un'ombra in una folata di vento, tanto che non ho avuto nemmeno la prontezza di dire grazie). E meno male che quella sconosciuta collega aveva appena finito di inserire il testo del bando, con il mio fattivo contributo, prima che il monitor diventasse tutto nero e i neon dell'ufficio e del corridoio smettessero di ronzare tutti insieme e precipitassero l'intero edificio nel buio pesto come fossimo tornati alla civiltà preindustriale.
Io ho una tremenda paura del buio e questo blackout il primo giorno di lavoro è stato terribile, trovarmi da sola sulla scala esterna anti incendio, scendere a rottadicollo quei gradini scivolosi coi tacchi del dodici, il rischio di inciampare e di incrinarmi qualche osso indispensabile alla deambulazione, diventando storpia o peggio.
E meno male che avevo preso tutte quelle lezioni di inglese dallo zio Maurizio, che veramente zio biologico non è, ma conosce a menadito tutte le pieghe della lingua di Albione e me le ha infilate un po' dappertutto.
Così ho potuto fare una buona figura: io, un'umile stagista vergine - in quanto senza esperienza di lavoro, ho risolto un problema e di certo mi sono messa in mostra.
Chi l'avrebbe detto alla mattina, quando mi sono presentata in segreteria di facoltà? L'impiegata al bancone, una vecchia sulla trentina, faceva finta di non vedermi, io le spingevo sulla scrivania il foglio di assegnazione all'ufficio e lei ci metteva sopra altre pratiche, fotocopie, bigliettini gialli. Ho dovuto toccarle il braccio per farmi notare e lei è trasalita, ha avuto un fremito e mi ha guardata da sopra gli occhiali, come se mi vedesse per la prima volta.
"Cosa vuoi tu?" mi ha detto.
Le ho spiegato che ero lì per lo stage "Da stamattina alle otto e trenta, come indicato nel foglio di convocazione. Le risulta?"
Non le risultava.
Poi sono arrivate le altre ragazze, tutte precarie ma non vergini, chi alla seconda chi alla terza proroga. La mia capa signorina Rosanna, ovvero colei alla quale sono stata assegnata, è una contrattista annuale. Mi ha insegnato per prima cosa come funziona la macchina del caffé, illustrandomi l'uso della chiavetta ricaricabile assegnata solo agli impiegati assunti a tempo indeterminato e a un numero limitato di docenti.
Il criterio di assegnazione è un mistero. (Forse lo scoprirò presto. Se conquisterò la sua fiducia potrebbe anche dirmelo).
"Siediti lì e guarda tutto quello che faccio" mi ha detto.
"Devo andare in un posticino" le ho detto dopo sette ore. Lei non ha dato segni d'intesa. Ho aspettato, per un po', posando il peso da un piede all'altro. Niente.
Senza far rumore sono uscita dalla stanza. Sicuramente il cesso stava dietro una delle venti porte che si affacciavano sul corridoio. Oppure dietro l'angolo in fondo. O dietro l'altro angolo.
Stringendo le gambe mi avvicinavo a una porta e se era socchiusa sbirciavo dentro. Vuota. La seconda: vuota. Se era chiusa appoggiavo l'orecchio. Silenzio. Provavo la maniglia: chiusa. Poi vuota. Vuota. Poi l'orecchio: voci. Risate soffocate. Respiro affannato. Maschio: "Dai apri." Femmina: "No, da questa parte no." Maschio: "Su non fare tante storie." Femmina: "Ti ho detto di non entrare di lì."
Oh, eccolo. Pensavo che ci fossero gabinetti separati per i maschi e per le femmine e invece qui devono litigare per usare l'unico che c'è.
Stavo per mettere la mano sulla maniglia quando mi sono sentita toccare di dietro. Mi sono voltata di colpo e un tizio tutto rosso in faccia si è scostato, "cosa fa?" Mi ha fatto, mettendo le mani dietro alla schiena. "Cosa fa lei," gli ho fatto io. "Ha un appuntamento?" mi ha fatto ancora lui, guardandomi dalla testa ai piedi. "Per cosa?" ho detto io, premendomi il ventre con le mani. Cominciavo a spazientirmi per la burocrazia di questo ministero.
"Per vedere il dottore," ha soggiunto lui solennemente, indicava col dito la porta.
Che dottore, ho pensato, per una pisciata? Ma non ho detto niente. Ho alzato il mento e l'ho guardato con aria sprezzante. Di solito funziona. Lui ha continuato a guardarmi con le sopracciglia corrugate. Io ho sostenuto lo sguardo. Si è aperto l'ascensore. Lui, camminando di fianco, senza staccare gli occhi da me è entrato. L'ascensore è partito.
Sono andata avanti. Una porta aperta e delle persone dentro. Non era il gabinetto. C'erano solo due scrivanie e due ragazze al computer. Sono entrata, forse lo sapevano loro dov'era.
"E come lo traduco pecorino?" ha detto la bionda.
"Bo?" ha risposto la mora.
"Pecora si dice sheep, sarà little sheep?"
"No, no!" sono intervenuta io prontamente, "questa la so, si dice doggy style."
Le due hanno alzato la testa contemporaneamente.
"Sapete dov'è il cesso?" ho chiesto.
"Sei sicura?" ha detto la mora grattandosi dietro l'orecchio con una biro.
"Certo. È una delle parole che mi ha insegnato mio zio Maurizio, che è madrelingua. Mi diceva sempre take this cock in doggy style perché gli piaceva l'uovo col pecorino.
"Ah, grazie. Allora scrivi From sheep to Doggy Style, traceability of milk chain in Tuscany."
La bionda tippettava concentrata. La mora si grattava. Io saltellavo.
"Scusate, il cesso più vicino?"
"Fatto e salvato." Ha alzato la testa, mi ha vista che mi contorcevo piegata i due e mi ha indicato col dito una porta all'interno dell'ufficio.
Che sollievo ha avuto la mia anima (immortale), ancora un po’ e facevo una brutta figura.
Dopo l'operazione mi sono lavata le mani, mi sono guardata allo specchio, che bel cesso privato hanno queste due, chissà se sono a tempo indeterminato.
Sono rientrata in stanza, la mora tippettava e la bionda guardava. "Allora va bene così? Confermo e inserisco sul sito?"
"Vai!"
"Andata!" si sono date una pacca sulla mano e in quel momento si è spenta la luce.

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente caseario.

La citazione è ovviamente presa da Il diario intimo di Sally Mara di Raymond Queneau, Universale Economica Feltrinelli, pagina 11 e questo racconto ovviamente partecipa all'EDS Incipit o della citazione, come pure:

 

Hombre - Tutto quello che non sopporto
Dario - Avanti
Melusina - Una giornata qualunque
Lillina - Alter ego
Mario - Aefula
MaiMaturo - Quello che sono disposto a raccontarvi
Singlemamma - La voce - the voice
Melusina - bis - Ed essi andarono
La Donna Camèl - 4maggio



Commenti al Post: EDS incipit, o della citazione: 4maggio


melusina il 20/02/12 alle 08:17 via WEB
D E L I Z I O S O !!! Non ho letto il libro ma apprezzo molto Queneau, ed è evidente che ti sei impegnata ad assorbirne gli stilemi, perché c'è qualcosa di te senza dubbio, ma non prevale affatto. Gran bel colpo, madame: sono enchantée.

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 09:06 via WEB
Ma come non l'hai letto. Domani quando vai in biblio prendilo, mi ringrazierai. Intanto io ringrazio te: c'è qualcosa di me perchè, come si vede dalla comoda colonna laterale, Sally Mara è la mia guida spirituale, dunque tutta quanta la mia scrittura (quando mi riesce) è ispirata a lei.

AmicoHombre il 20/02/12 alle 09:23 via WEB
cos'era il doggystyle di pienza? Ora lo cerco su google.... type type... oh oh... oh oh oh... ma tu guarda! Cmq spettacolo, direi perfetto. Sei imbattibile. c:> erase blog ldc,libero.it (magari funzia)

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 09:37 via WEB
Ma và, dai. Non cancellarmi il blog che non posso fare i backup se no io piangio :'(

Dario il 20/02/12 alle 13:42 via WEB
Stare sul pezzo ;-)

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 14:11 via WEB
Stiamo sul pezzo! :-D

lillina il 20/02/12 alle 14:19 via WEB
Questo è acciaio inossidabile.

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 15:03 via WEB
Ma morbido come velluto?

amicoMM il 20/02/12 alle 18:42 via WEB
Ma che bello!!! Molto divertente, intrigante e stimolante.

Adesso mi fa pensare anche il pulsante "Entra".E non penso sia la primavera.
Sei proprio brava.

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 21:48 via WEB
Grazie! Troppobbuono :-)

singlemama il 22/02/12 alle 18:26 via WEB
oh, io 'sta perla me l'ero persa... non conosco l'autore ma potrei quotare tutti quelli dei commenti di sopra. inclusi acciaio e doggy style. a me è piaciuto un sacco (il racconto, non il doggy style. lo dico, sai mai che qualcuno fraintenda :P)

LaDonnaCamel il 23/02/12 alle 09:52 via WEB
lol :P Grazie, è tutto merito di Queneau, peccato che sia letto poco. C'è anche "Troppo buoni con le donne" e il più famoso "Zazie nel metro" sullo stesso genere, per me sono dei classici intramontabili, ogni volta che li riprendo in mano mi sbellico :D
Rispondi

Prima il mio racconto, poi il bando e per finire i miei commenti ai racconti di tutti: questa è la procedura standard e sta funzionando, quindi perché cambiare?

Di questo racconto posso dire che tenga duro signorina è il mio motto, la mia forza e la mia bandiera, se non lo sai, sally.

raymond queneau - il diario intimo di sally mara

 

Ho udito una voce dolce e compita mormorarmi all'orecchio queste parole soccorritrici:
"Tenga duro, signorina".
Nello stesso tempo mi sono sentita mettere nella mano rimasta libera un oggetto che aveva la rigidità di una sbarra d'acciaio e la morbidezza del velluto. L'ho afferrato convulsamente e pur stupita che quella ringhiera rimanesse tiepida malgrado la tramontana che soffiava come se fosse ancora inverno, ho potuto, grazie al suo aiuto, raggiungere sana e salva il piano terra del dipartimento.
Meno male che ho trovato quell'appiglio improvviso (che poi è sparito come un'ombra in una folata di vento, tanto che non ho avuto nemmeno la prontezza di dire grazie). E meno male che quella sconosciuta collega aveva appena finito di inserire il testo del bando, con il mio fattivo contributo, prima che il monitor diventasse tutto nero e i neon dell'ufficio e del corridoio smettessero di ronzare tutti insieme e precipitassero l'intero edificio nel buio pesto come fossimo tornati alla civiltà preindustriale.
Io ho una tremenda paura del buio e questo blackout il primo giorno di lavoro è stato terribile, trovarmi da sola sulla scala esterna anti incendio, scendere a rottadicollo quei gradini scivolosi coi tacchi del dodici, il rischio di inciampare e di incrinarmi qualche osso indispensabile alla deambulazione, diventando storpia o peggio.
E meno male che avevo preso tutte quelle lezioni di inglese dallo zio Maurizio, che veramente zio biologico non è, ma conosce a menadito tutte le pieghe della lingua di Albione e me le ha infilate un po' dappertutto.
Così ho potuto fare una buona figura: io, un'umile stagista vergine - in quanto senza esperienza di lavoro, ho risolto un problema e di certo mi sono messa in mostra.
Chi l'avrebbe detto alla mattina, quando mi sono presentata in segreteria di facoltà? L'impiegata al bancone, una vecchia sulla trentina, faceva finta di non vedermi, io le spingevo sulla scrivania il foglio di assegnazione all'ufficio e lei ci metteva sopra altre pratiche, fotocopie, bigliettini gialli. Ho dovuto toccarle il braccio per farmi notare e lei è trasalita, ha avuto un fremito e mi ha guardata da sopra gli occhiali, come se mi vedesse per la prima volta.
"Cosa vuoi tu?" mi ha detto.
Le ho spiegato che ero lì per lo stage "Da stamattina alle otto e trenta, come indicato nel foglio di convocazione. Le risulta?"
Non le risultava.
Poi sono arrivate le altre ragazze, tutte precarie ma non vergini, chi alla seconda chi alla terza proroga. La mia capa signorina Rosanna, ovvero colei alla quale sono stata assegnata, è una contrattista annuale. Mi ha insegnato per prima cosa come funziona la macchina del caffé, illustrandomi l'uso della chiavetta ricaricabile assegnata solo agli impiegati assunti a tempo indeterminato e a un numero limitato di docenti.
Il criterio di assegnazione è un mistero. (Forse lo scoprirò presto. Se conquisterò la sua fiducia potrebbe anche dirmelo).
"Siediti lì e guarda tutto quello che faccio" mi ha detto.
"Devo andare in un posticino" le ho detto dopo sette ore. Lei non ha dato segni d'intesa. Ho aspettato, per un po', posando il peso da un piede all'altro. Niente.
Senza far rumore sono uscita dalla stanza. Sicuramente il cesso stava dietro una delle venti porte che si affacciavano sul corridoio. Oppure dietro l'angolo in fondo. O dietro l'altro angolo.
Stringendo le gambe mi avvicinavo a una porta e se era socchiusa sbirciavo dentro. Vuota. La seconda: vuota. Se era chiusa appoggiavo l'orecchio. Silenzio. Provavo la maniglia: chiusa. Poi vuota. Vuota. Poi l'orecchio: voci. Risate soffocate. Respiro affannato. Maschio: "Dai apri." Femmina: "No, da questa parte no." Maschio: "Su non fare tante storie." Femmina: "Ti ho detto di non entrare di lì."
Oh, eccolo. Pensavo che ci fossero gabinetti separati per i maschi e per le femmine e invece qui devono litigare per usare l'unico che c'è.
Stavo per mettere la mano sulla maniglia quando mi sono sentita toccare di dietro. Mi sono voltata di colpo e un tizio tutto rosso in faccia si è scostato, "cosa fa?" Mi ha fatto, mettendo le mani dietro alla schiena. "Cosa fa lei," gli ho fatto io. "Ha un appuntamento?" mi ha fatto ancora lui, guardandomi dalla testa ai piedi. "Per cosa?" ho detto io, premendomi il ventre con le mani. Cominciavo a spazientirmi per la burocrazia di questo ministero.
"Per vedere il dottore," ha soggiunto lui solennemente, indicava col dito la porta.
Che dottore, ho pensato, per una pisciata? Ma non ho detto niente. Ho alzato il mento e l'ho guardato con aria sprezzante. Di solito funziona. Lui ha continuato a guardarmi con le sopracciglia corrugate. Io ho sostenuto lo sguardo. Si è aperto l'ascensore. Lui, camminando di fianco, senza staccare gli occhi da me è entrato. L'ascensore è partito.
Sono andata avanti. Una porta aperta e delle persone dentro. Non era il gabinetto. C'erano solo due scrivanie e due ragazze al computer. Sono entrata, forse lo sapevano loro dov'era.
"E come lo traduco pecorino?" ha detto la bionda.
"Bo?" ha risposto la mora.
"Pecora si dice sheep, sarà little sheep?"
"No, no!" sono intervenuta io prontamente, "questa la so, si dice doggy style."
Le due hanno alzato la testa contemporaneamente.
"Sapete dov'è il cesso?" ho chiesto.
"Sei sicura?" ha detto la mora grattandosi dietro l'orecchio con una biro.
"Certo. È una delle parole che mi ha insegnato mio zio Maurizio, che è madrelingua. Mi diceva sempre take this cock in doggy style perché gli piaceva l'uovo col pecorino.
"Ah, grazie. Allora scrivi From sheep to Doggy Style, traceability of milk chain in Tuscany."
La bionda tippettava concentrata. La mora si grattava. Io saltellavo.
"Scusate, il cesso più vicino?"
"Fatto e salvato." Ha alzato la testa, mi ha vista che mi contorcevo piegata i due e mi ha indicato col dito una porta all'interno dell'ufficio.
Che sollievo ha avuto la mia anima (immortale), ancora un po’ e facevo una brutta figura.
Dopo l'operazione mi sono lavata le mani, mi sono guardata allo specchio, che bel cesso privato hanno queste due, chissà se sono a tempo indeterminato.
Sono rientrata in stanza, la mora tippettava e la bionda guardava. "Allora va bene così? Confermo e inserisco sul sito?"
"Vai!"
"Andata!" si sono date una pacca sulla mano e in quel momento si è spenta la luce.

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente caseario.

La citazione è ovviamente presa da Il diario intimo di Sally Mara di Raymond Queneau, Universale Economica Feltrinelli, pagina 11 e questo racconto ovviamente partecipa all'EDS Incipit o della citazione, come pure:

 

Hombre - Tutto quello che non sopporto
Dario - Avanti
Melusina - Una giornata qualunque
Lillina - Alter ego
Mario - Aefula
MaiMaturo - Quello che sono disposto a raccontarvi
Singlemamma - La voce - the voice
Melusina - bis - Ed essi andarono
La Donna Camèl - 4maggio



Commenti al Post: EDS incipit, o della citazione: 4maggio


melusina il 20/02/12 alle 08:17 via WEB
D E L I Z I O S O !!! Non ho letto il libro ma apprezzo molto Queneau, ed è evidente che ti sei impegnata ad assorbirne gli stilemi, perché c'è qualcosa di te senza dubbio, ma non prevale affatto. Gran bel colpo, madame: sono enchantée.

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 09:06 via WEB
Ma come non l'hai letto. Domani quando vai in biblio prendilo, mi ringrazierai. Intanto io ringrazio te: c'è qualcosa di me perchè, come si vede dalla comoda colonna laterale, Sally Mara è la mia guida spirituale, dunque tutta quanta la mia scrittura (quando mi riesce) è ispirata a lei.

AmicoHombre il 20/02/12 alle 09:23 via WEB
cos'era il doggystyle di pienza? Ora lo cerco su google.... type type... oh oh... oh oh oh... ma tu guarda! Cmq spettacolo, direi perfetto. Sei imbattibile. c:> erase blog ldc,libero.it (magari funzia)

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 09:37 via WEB
Ma và, dai. Non cancellarmi il blog che non posso fare i backup se no io piangio :'(

Dario il 20/02/12 alle 13:42 via WEB
Stare sul pezzo ;-)

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 14:11 via WEB
Stiamo sul pezzo! :-D

lillina il 20/02/12 alle 14:19 via WEB
Questo è acciaio inossidabile.

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 15:03 via WEB
Ma morbido come velluto?

amicoMM il 20/02/12 alle 18:42 via WEB
Ma che bello!!! Molto divertente, intrigante e stimolante.

Adesso mi fa pensare anche il pulsante "Entra".E non penso sia la primavera.
Sei proprio brava.

LaDonnaCamel il 20/02/12 alle 21:48 via WEB
Grazie! Troppobbuono :-)

singlemama il 22/02/12 alle 18:26 via WEB
oh, io 'sta perla me l'ero persa... non conosco l'autore ma potrei quotare tutti quelli dei commenti di sopra. inclusi acciaio e doggy style. a me è piaciuto un sacco (il racconto, non il doggy style. lo dico, sai mai che qualcuno fraintenda :P)

LaDonnaCamel il 23/02/12 alle 09:52 via WEB
lol :P Grazie, è tutto merito di Queneau, peccato che sia letto poco. C'è anche "Troppo buoni con le donne" e il più famoso "Zazie nel metro" sullo stesso genere, per me sono dei classici intramontabili, ogni volta che li riprendo in mano mi sbellico :D
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EDS Incipit, o della citazione: il bando


Prendi un pezzo che ti è piaciuto e parti da lì. Non per forza un inizio, può essere una riga, due, tre, magari dieci ma non troppe, non siamo fiscali ma non approfittarne.
Quello sarà il tuo incipit, il principio della tua storia. Vai avanti come vuoi, potrà essere molto diversa dall'originale oppure simile, potrà essere come avresti voluto che fosse, potrà essere una svolta imprevista. L'importante è che cerchi il più possibile di imitare lo stile dell'autore che hai scelto. Tutti gli artisti per imparare hanno provato a copiare quelli più grandi di loro, o quelli che venivano prima di loro, è un buon esercizio e non c'è niente di male.

Regole:

1 - dichiara da dove viene la citazione, titolo, autore, edizione e pagina
2 - vieni qui ad avvisare come al solito
3 - facciamo tutto entro una settimanella, giovedì 23 febbraio a mezzanotte
4 - ah, se ti va metti un link agli altri partecipanti

Edit regole:

5 - Modalità di partecipazione: scrivere un post nel proprio blog e poi avvisare con un commento a questo post.

 

Pronto? Pronta?
Via!

Edit

Altro che pronti! Prontissimi! Tutti lì in agguato con le dita sulla tastiera e i piedi sui blocchi. Son contenta, si vede che oggi è un buon giorno per scrivere.
Ecco la prima lista provvisoria:

(Mi frego le mani! questo EDS sta venendo su bene, i racconti postati sono di livello molto alto e mancano cinque giorni pieni alla fine! Scrivi, scrivi ancora: i bis sono graditi.)


Commenti al Post: EDS incipit, o della citazione



amicoMM il 16/02/12 alle 22:24 via WEB
Prontissimo!

LaDonnaCamel il 17/02/12 alle 08:50 via WEB
Bravissimo! (Bel logo, ben fatto!)

La Carta il 16/02/12 alle 22:39 via WEB
Più o meno pronto! Facciamo che sarò pronto

LaDonnaCamel il 17/02/12 alle 08:50 via WEB
Bene bene, ti aspetto.

melusina il 17/02/12 alle 09:48 via WEB
Mica facile. Imitare, imitiamo tutti, a livello più o meno inconscio; ma farlo deliberatamente è una bella sfida. Ora tu mi risponderai: Appunto! E io ti risponderò: ...uhm, un'idea ce l'ho già... E tu mi risponderai: Lo sapevo! E io ti risponderò: ;-)

LaDonnaCamel il 17/02/12 alle 14:32 via WEB
E io ti risponderò ;-) ;-)

lillina il 17/02/12 alle 11:01 via WEB
Io passo, questa cosa non la so fare, non oglio prendere in giro nessuno quanto meno me stessa, leggerò con immenso piacere tutti.

LaDonnaCamel il 17/02/12 alle 14:34 via WEB
Sei sempre benvenuta Lillina, non si vince e non si perde niente: leggi gli altri, poi chissà, da cosa nasce cosa, non si può mai sapere prima l'effetto di un eds...

AmicoHombre il 17/02/12 alle 11:08 via WEB
fatto! ora te lo impacchetto e ti mando un pony. bella bella idea, grazie. dico sempre, questa volta no, non ho tempo, poi chissà come l'eds mi passa avanti a tutto. avrò l'eddiessite. Ho pensato a carver, ovviamente, poi a salinger, ma poi ho scelto italiano... a stasera.l

LaDonnaCamel il 17/02/12 alle 14:36 via WEB
Ottimo! Io lo sto ricamando nella testa, prima di domenica mi sa che non avrò tempo per metterlo giù. Ma c'è tempo...

AmicoHombre il 17/02/12 alle 15:05 via WEB
fatto.

LaDonnaCamel il 17/02/12 alle 22:07 via WEB
Grazie mille.

Dario il 17/02/12 alle 20:51 via WEB
Fatto :-)

LaDonnaCamel il 17/02/12 alle 22:07 via WEB
Grazie Dario :-)

melusina il 18/02/12 alle 12:01 via WEB
Alè! Ora posso andare a buttare la pasta.

 

LaDonnaCamel il 18/02/12 alle 15:26 via WEB
Molte grazie molto bene.

lillina il 18/02/12 alle 15:37 via WEB
Ok..avevo detto passo...poi ho giocato fuori concorso. Chiedo scusa


LaDonnaCamel il 18/02/12 alle 17:56 via WEB
Fuori concorso? Che concorso? Comunque vada, credo che qualcuno ne sarà lusingato ;)

mario.giagnori il 18/02/12 alle 17:03 via WEB
Ecco qui: Aefula.
Sono partito da Ignazio Barbagallo, "Aefula, un'antica città" Vol. 54 di "Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte" - Anno 1971 pag. 154 rigo 1 :)

LaDonnaCamel il 18/02/12 alle 18:00 via WEB
Oh Mario, sempre trasgressivo eh. Magari qualcuno che si legge la mappazza lo trovi, però ti linko il blog e non il pdf, è la regola (sottintesa dalle puntate precedenti, mi toccherà riportarla per completezza)

melusina il 18/02/12 alle 18:51 via WEB
Toh, Mario! Ma ciaoooo! (ero camilla) ps: LDC, il tuo captcha di oggi era il numero di telefono di una mia vecchia zia di Venezia. Gulp.

LaDonnaCamel il 18/02/12 alle 22:11 via WEB
Pensa te. Potresti giocare i numeri sulla ruota di Venezia. (A Venezia ci sono le ruote?)

amicoMM il 18/02/12 alle 19:44 via WEB
Ecco fatto!

LaDonnaCamel il 18/02/12 alle 22:08 via WEB
Visto e preso! Ullallà!

singlemama il 18/02/12 alle 22:38 via WEB
e va bene. la smetto di girarci attorno. e di trovare mille scuse per non farlo. e stavolta gioco anch'io. quella storia lì dello stile da imitare mi fa un po' paura ma visto che non si vince e non si perde (e nemmeno si compete) e io ho una voglia folle di scrivere, ci sto. :)

LaDonnaCamel il 18/02/12 alle 22:55 via WEB
Brava, dacci dentro e divertiti!

singlemama il 19/02/12 alle 00:12 via WEB
fatto. più che coelho sembra un harmony ma fa lo stesso... ahahahah ps: non ho messo l'elenco dei partecipanti per amore dei 4 commentatori stranieri che ho.

LaDonnaCamel il 19/02/12 alle 09:52 via WEB
Wow, siamo diventati internazionali! Grazie per il doppio contributo, che fatica dev'essere per te...

singlemama il 19/02/12 alle 11:04 via WEB
:) fatica un po', ma almeno non perdo il mio inglese (che io parlo, scrivo, sogno in tedesco per lavoro e non ormai da 13 anni e l'inglese stava diventando quello sconosciuto). prego, grazie a te per l'opportunità :)

LdC il 19/02/12 alle 13:26 via WEB
Sei una vera poliglotta allora, altro che fatica.
Camèl sloggata per prendere un po' di numeri da telefonare a caso (terno secco! 44 67 6, lol :P)

singlemama il 19/02/12 alle 19:32 via WEB
LOL :D miiii... il mio è palindromo... mi sa che me lo gioco sì :D

melusina il 19/02/12 alle 21:54 via WEB
omamma, ci sono ricascata!

LaDonnaCamel il 19/02/12 alle 22:13 via WEB
Ero lì in agguato e t'ho beccata sul fatto ;)
Rispondi

EDS Incipit, o della citazione: come è andata a finire

Questa volta devo dire che tutti hanno dato il massimo, sarà che l'appoggio aiuta ma tutti i racconti mi sono piaciuti molto.

Hombre - Tutto quello che non sopporto
Dario - Avanti
Melusina - Una giornata qualunque
Lillina - Alter ego
Mario - Aefula
MaiMaturo - Quello che sono disposto a raccontarvi
Singlemamma - La voce - the voice
Melusina - bis - Ed essi andarono
La Donna Camèl - 4maggio

 

Hombre - Tutto quello che non sopporto

Che Sorrentino ti avesse colpito si era già supposto: hai saputo assorbirne l'insofferenza malevola, la precisione accanita, la cattiveria senza perdono.

"Non sopporto l’artefizio, la credibilità acquistata al mercato, la costruzione alterata di un rapporto, di un discorso, di una vita.

E non sopporto l’anima pura, il senza peccato, il fariseo per vocazione e il pentito per tornaconto. Non sopporto le prediche e non sopporto il pulpito."

 

Dario - Avanti

Hai scritto poco, ne avrei voluto di più, molto di più. Non conosco questo autore, dal pezzo che citi mi sembra tu abbia saputo riprenderne lo sgomento, l'incapacità di rientrare in una situazione normale. Già, cosa vuole dire poi, normale?

"Avanti, andare avanti doveva (avanti Franz, avanti). La pena è stata scontata, tutto è stato regolato (avanti Franz, avanti). Avanti sì, ma io non posso, non posso più."

 

Melusina - Una giornata qualunque

Non è facile rappresentare la pazzia in prima persona, si rischia subito di andare fuori dalle righe, nel grottesco o nello stereotipo. Tu hai fatto un buon lavoro, il testo funziona, resta in equilibrio come uno che cammina su un muro cosparso di cocci di bottiglia. E poi arriva il finale.

“Non posso riconoscere qualcosa che non conosco, le pare? – ho risposto, e lui allora è rimasto zitto e si è rimesso la fotografia in tasca. A quel punto ho chiesto di poter rientrare, perché non amo stare all’aperto.

“È vero, mi scusi. Dimenticavo che soffre di agorafobia”.
“Ne sono affetto, ma non ne soffro – ho voluto chiarire."

 

Lillina - Alter ego

Mi hai stupita due volte: una per la scelta del brano da citare, e due per come l'hai ben interpretato. Metterei solo un po' a posto le virgole - e questo è un appunto da maestrina che mi ti tocca fare per mantenere la mia fama di cagacazzi ;)

"Ho iniziato a pisciare sulla sua poltrona preferita. A fine giornata avevo marcato tutta la casa.I lampi di sfida nei suoi occhi trapassavano il corpo, ma non soffiò."

 

Mario - Aefula

Oh Mario, io non l'ho letto. Potrei anche non parlarne ma invece lo faccio, tanto peggio per te.

 

MaiMaturo - Quello che sono disposto a raccontarvi

Accidenti, non solo hai centrato in pieno la parlata, il tono, il modo e il contenuto, pure l'accento niuiorchese mi pare di sentire. Sono strabiliata dai progressi che hai fatto nella scrittura.

"Voglio dire, un dottore deve vestirsi da dottore. Non è che senza il camice diventa un amico cui raccontare tutta la mia vita schifa, i miei problemi e compagnia bella. Se volessi parlare con un amico, e giuro che non ne ho voglia, andrei dal barista dell’Harry’s Bar, in fondo alla strada. Lo conosco bene il barista. E’ fenomenale. Non fa domande, non risponde e penso che neppure ascolti. Però è simpatico: appena mi faranno uscire, andrò a farmi due risate con lui."

 

Singlemamma - La voce - the voice

Le donne delle volte sentono delle voci, vai a sapere quali sono quelle da ascoltare e quelle che bisogna far finta di non sentire.

"Stesa su un fianco, fissava le linee chiare che la luce dell’alba stampava sul muro di fronte, filtrando attraverso gli scuri."

 

Melusina - bis - Ed essi andarono

Hai scelto come incipit una citazione poco ambiziosa, del resto lo sappiamo che sei minimalista. Poi lo scrittore è uno molto figo e va detto che in questo libro ci sono un sacco di personaggi che alla fine muoiono tutti ;)

"Ed essi, i bloggers, andarono, copularono con vigore, si moltiplicarono e si mescolarono a quanti popolavano la Terra e furono la loro Coscienza.
E l’Amministratore Unico vide che ciò era bene e disse:"

 

La Donna Camèl - 4maggio

L'ultima chiuda la porta. Mi viene da piangere a vedere che nessuno dei miei commentatori ha letto questo libro, io ogni volta rido come se non le sapessi già tutte. Devo molto a Queneau, devo moltissimo a Sally Mara, il mio mito e il mio spirito guida, quello che sono stata un tempo e che avrei voluto rimanere per sempre. La differenza tra un personaggio e una persona vera sta tutta lì, che il personaggio resta ingenuo e nessuna malizia lo può inquinare, mentre la persona vera, purtroppo, no.

 


Commenti al Post: EDS incipit, o della citazione: 4maggio



lillina il 24/02/12 alle 15:51 via WEB
Mi lasci senza parole, davvero quasi non ci credo. Per me è una fortuna averti incontrato, forse e dico forse, grazie a te e a tutti gli altri amici partecipanti,posso riuscire a tirare fuori una parte di me che non conoscevo e non conosco ancora.... Sono felice di aver scelto quel brano, di solito si guarda sempre lontano trascurando il bello che abbiamo vicino. Grazie ancora e al prossimo si vedrà se riuscirò a stupirmi, perchè prima di te giuro mi stupisco io!

LaDonnaCamel il 24/02/12 alle 17:20 via WEB
Ma no, ma dai, che le parole servono, per scrivere servono tantissimo, non possiamo farne senza :)

AmicoHombre il 24/02/12 alle 16:08 via WEB
ma tu SEI un personaggio, donna camèl, fattene una ragione, e sei pura e contaminata allo stesso tempo, ma soprattutto contamini, ci contamini e i tuoi preziosi spunti di lettura, non preoccuparti, che saranno tenuti in debito conto (come tu ben sai). Queneau e Sally Mara? Piacere, lettore prenotato. E' così che va la vita.

LaDonnaCamel il 24/02/12 alle 17:21 via WEB
Sono commossa, ci ho le gobbe tutte stropicciate :*

AmicoHombre il 24/02/12 alle 16:09 via WEB
p.s. ti ringrazio per le belle parole e ringrazio pure qull'incosciente di lillina, ora e qui.

lillina il 24/02/12 alle 16:17 via WEB
@ Hombre grazie e tranquillo non voglio essere pagata :)anche perchè ti temo visto che ti avevo fatto una domanda a cui tu non hai risposto....ahahhhaha @Donna Camèl non ho messo neppure una virgola nel terrore di sbagliare!ihihihih

LaDonnaCamel il 24/02/12 alle 17:25 via WEB
LOL :D Farò un esercizio sulle virgole prima o poi, comincia a tremare!

LaDonnaCamel il 24/02/12 alle 17:24 via WEB
Le belle parole sono le tue, Lillina è stata spericolata ma delle volte il rischio paga (io al tuo posto mi sarei sbrodolata, sei stato bravo anche a trattenerti :D)

amicoMM il 24/02/12 alle 16:31 via WEB
Gongolo per lo strabiliamento. Grazie LDC, troppobbuona!

LaDonnaCamel il 24/02/12 alle 17:26 via WEB
Gongolo? pensavo tu Cucciolo...

amicoMM il 24/02/12 alle 17:32 via WEB
:D Tu sei troppo avanti!

singlemama il 24/02/12 alle 18:25 via WEB
io sono appena entrata nel tunnel degli EDS e dichiaro pubblicamente che nel tunnel ci sto un gran bene. dev'esser perché sono in ottima compagnia. per me siete tutti dei grandi. compreso cucciolo :Pl

LaDonnaCamel il 25/02/12 alle 09:24 via WEB
Grazie a te e benvenuta nel tunnel!

melusina il 24/02/12 alle 18:57 via WEB
Lusingatissima, mi accodo a quanti hanno già fatto notare come in questo posto ci sia un sacco di bella gente e un sacco di voglia di scrivere. Se non vi avessi incontrati, sarei rimasta lì a miagolare nel buio (cit).

LaDonnaCamel il 25/02/12 alle 09:25 via WEB
Miao! (cit).

Dario il 25/02/12 alle 09:29 via WEB
"La gente riesce raramente a meno che abbiano divertimento in che cosa stanno facendo." Dale Carnegie fonte :-)

LaDonnaCamel il 25/02/12 alle 13:51 via WEB
Tutto il resto su motivational camel :D

 

 

 

 

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