Ricette con le gobbe

  • L'algoritmo del paté

    L'algoritmo del paté è una metafora: per forza: il paté è un'arte, non una scienza esatta. Impossibile riprodurre il rapporto stechiometrico degli elementi, nemmeno con la bilancia atomica. Nemmeno controllando temperatura-pressione-umidità relativa. La materia culinaria proviene dalla vita, proprio come la materia narrativa. Una vita un po' meno consapevole, quella delle galline che generosamente hanno donato il proprio fegato per il compimento della sublime miscela. Ma non è detto...
    Il risultato è sempre maggiore della somma delle sue parti, ma l'ingrediente fondamentale è l'amore. L'amore che bisogna mettere in tutte le cose, per la migliore riuscita, se no la maionese impazzisce, la torta non lievita, il racconto non convince.

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  • La paella con le gobbe

     

    paellinaPrendi una cipolla e tagliala a pezzetti piccoli, poi buttala in una padella grande, ma molto grande, insieme a un bel po' d'olio e a una foglia di alloro.
    Accendi e falla imbiondire intanto che tagli un pepeorone rosso e poi butta dentro anche quello. Falli andare piano e se non sai cosa fare taglia a striscioline un tot di maiale, per esempio quattro etti di fettine. Prendi mezzo metro di salsiccia e spremila fuori dalla pelle. Butta tutto dentro, maiale e salsiccia. Se il tuo gatto viene a mendicare dagliene un pezzettino, ma solo se se ti guarda mentre ti versi un goccio di bianco freddo come aperitivo. C'e' un petto di pollo che vorrebbe partecipare alla festa: non dargli un dispiacere, taglialo a pezzetti e mandalo a rosolare. A questo punto ci vorrebbero i piselli, ne avevo mezzo sacchetto nel freezer e ce li ho messi. Tieni il fuoco basso e copri, vai a vedere cosa stanno facendo i ragazzi in sala: ci siamo tutti? Montate il tavolo che butto il riso. Sette etti per nove quanto fa? Buttaci il vino bianco, buttaci la salsa di pomodoro e poi il brodo, ma poco alla volta lo sai come si fa. Lo zafferano quando è quasi pronto, assaggia il sale se manca aggiungilo.

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  • Odore di seppie in umido come le faceva mio padre

    Oggi stavo parlando al telefono quando mi è arrivato un delizioso odore di seppie in umido come le faceva mio papà e probabilmente era una allucinazione olfattiva perché ero in camera mia con la porta chiusa e son sicura che nessuno stava cucinando nei dintorni, al massimo nel bar di sotto scaldano le brioches alla mattina, lo so perché è lo stimolo che mi butta giù dal letto per far colazione.

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  • Seppie senz'osso

    Di questa storia non so molto, mi è stata raccontata tante volte, è vero, ma ero piccola e il ricordo sbiadito.
    Mi è rimasta la ricetta delle seppie, che era l'unica cosa che sapeva cucinare: una grossa cipolla e tanto olio, tagliuzzare e rosolare e poi mettere le seppie a pezzetti, scottare bene e poi aggiungere i pomodori, pelati o freschi fa lo stesso, e lasciare sul fuoco fino a che il sugo diventa marroncino e le seppie tenerelle. Io le assaggio e di solito non ci metto neanche il sale, niente prezzemolo, vino bianco, niente: solo olio, cipolla e pomodoro, il perché lo capirai.

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  • Tutte le mie padellate - ricette e spiegazioni passo passo

    ricetta della padellata e istruzioni passo passoLa padellata è il nome di un piatto che ho cominciato a preparare qualche tempo fa. Come spesso succede per le invenzioni meglio riuscite, la prima volta accadde per caso. Una sera a cena, io e mio figlio e qualche ingrediente in frigorifero. Ma soprattutto la noia. Non avevo voglia di fare le solite cose, non avevo voglia soprattutto di mangiare le solite cose. Avevo la carne trita ma non mi andava di fare il ragù. Avevo qualche verdura in frigo.
    Insomma, la padellata capostipite era composta da carne trita per il sugo, una cipolla, patate, una zucchina, olio sale e pepe e una padella di buona qualità. Le dosi non le metto, un po' perché sono ovvie e un po' perché non si sa mai quanto ci sarà dell'uno e quanto dell'altro ingrediente: il bello della padellata è l'effetto sorpresa.

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