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si parla tanto di storytelling l

Ho tenuto un corso di story telling per i soci dell'Associazione Obiettivo 50, è stata un'esperienza di grande soddisfazione, le persone intervenute mi sono sembrate interessate e partecipi, il dialogo che si è creato è stato vivace e molto produttivo.

Perché si parla tanto di story telling

I contenuti del corso partivano dall'assunto che dietro ogni azienda, ogni professionista, ogni prodotto c'è una storia che attende di essere raccontata. Ci siamo quindi interrogati sul perché raccontare storie e sul come si costruisce e si rende indimenticabile una buona storia: si tratta anche di comprendere i fatti per poterli raccontare

Ho previsto alcuni momenti dialettici, esercitazioni e proposte su come praticare la regola dello "Show don't tell" per trasformare i concetti in immagini. Abbiamo lavorato su alcune frasi tipiche che si trovano nella pagina "chi siamo" di molti siti. Il tema era come rendere significative certe formule vuote, per esempio “siamo un'azienda giovane e dinamica”
Abbiamo esaminato tutti i possibili significati delle parole chiave e abbiamo individuato quelli che possono rappresentare nei fatti una azienda davvero giovane e dinamica, utilizzando la tecnica dello show don't tell Uno dei possibili risultati è stato questo:

"Nel 2017 abbiamo fondato l’azienda e brevettato un prodotto che non esisteva, adesso lo vendiamo in 56 Paesi del mondo."

Con i fatti abbiamo dimostrato che l'azienda è giovane: esiste solo da due anni, e dinamica: ha creato un prodotto e una rete di vendita importante in poco tempo.
Infatti in questi casi non si tratta di inventare nulla ma di saper raccontare invece che relazionare, creando empatia, usando un linguaggio visivo e orientato a creare una buona sospensione volontaria dell'incredulità per favorire l'immedesimazione dei lettori. Ci si potrebbe chiedere perché i lettori dovrebbero sospendere volontariamente l'incredulità e che tipo di vantaggio ne trarrebbero.
Perché immergersi in una buona storia genera piacere, e questo può essere utilizzato per veicolare i miei contenuti, far conoscere i vantaggi del mio prodotto e migliorare la reputazione della mia azienda.

Ho accennato velocemente alle teorie della narrazione, a Propp a Rodari, i miti e le fiabe, I personaggi: l'eroe, l'antagonista, l'aiutante, gli oggetti magici, le fasi delle storie come sono classificate dalle varie scuole di narratologia: più che altro abbiamo cercato di riconoscere questi elementi in una serie di storie famose, da guerre stellari a cappuccetto rosso.

Lo scopo di questo corso è offrire una panoramica molto generale sugli strumenti e i modi in cui la comunicazione di impresa può essere declinata, così che gli imprenditori, i dirigenti, i manager e i consulenti possano riconoscere le strategie migliori da mettere in atto per generare un percorso narrativo efficace che si adatti alla natura dell'azienda, del prodotto e dei destinatari.
Ho portato una serie di casi come esempio, alcuni presi dalle mie esperienza dirette e altri di pubblico dominio: i casi di studio sono sempre un ottimo modo per rendere interessante concetti e idee, specialmente se attratti

Lo Story Telling entra ufficialmente a far parte dei temi della mia personale offerta formativa

Ma intanto devo già dedicarmi ad altro: il prossimo incontro Microcopy: piccoli testi grandi risultati: come scrivere call to action che convertono e molto altro che terrò alla casa delle associazioni e del volontariato a Milano, via Miramare 9 giovedì 28 marzo sarà aperto a tutti e gratuito, prova a vedere se ci sono ancora posti liberi!

 

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