testata camel

Siamo arrivati alla stagione più felice del blog della donna camel, si era come oggi vicini alla vigilia di ognisanti quando mi presi la briga, e di certo anche il gusto, di trasportare questo gioco divertente da un luogo disabitato a un altro in pieno rigoglio. E poi l'ho fatto ancora, e ancora. Quante volte? tante volte che non le so contare, sette volte sette e forse di più. E il meglio deve ancora venire.  I racconti sono ancora quasi tutti lì, raggiungibili dai rispettivi link: ne manca solo uno, per parafrasare il finale. Edit 25 ottobre 2017
eds di halloween blog della donna camel

Siamo arrivati alla stagione più felice del blog della donna camel, si era come oggi vicini alla vigilia di ognisanti quando mi presi la briga, e di certo anche il gusto, di trasportare questo gioco divertente da un luogo disabitato a un altro in pieno rigoglio. E poi l'ho fatto ancora, e ancora. Quante volte? tante volte che non le so contare, sette volte sette e forse di più. E il meglio deve ancora venire.  I racconti sono ancora quasi tutti lì, raggiungibili dai rispettivi link: ne manca solo uno, per parafrasare il finale. Edit 25 ottobre 2017
eds di halloween blog della donna camel

EDS di Halloween

Adesso che questo diario intimo sembra ritornato agli antichi splendori (sarà vivo o è un morto vivente?) grazie al concreto e fattivo apporto di nuovi amichetti di blog, provo a lanciare una versione riveduta e corretta di quello che nel secolo scorso chiamavamo EDS, che vuol dire Esercizio Di Scrittura (un gradino sotto gli Esercizi di stile di Queneau - perché principianti si nasce e c'è chi ci resta per tutta la vita)

 

E quindi ecco qui l'EDS di Halloween

Ingredienti:

- Cinque personaggi così fatti:
Un post post adolescente che non vuole crescere (ma non è Brunetta)
Un filosofo utopista incontinente (ma non è Buttiglione)
Un cavaliere solitario impaziente (ma non è Berlusconi)
Un papà che porta i figli a San Siro (ma non è Moratti)
Un praticante del non senso (ma non è Bossi)

- Situazione
Per l'inaugurazione di un nuovo centro commerciale si forma una massa di acquirenti che intendono approfittare degli sconti eccezionali che saranno praticati salvo esaurimento scorte. E' il 31 ottobre, nella notte affollata succede un avvenimento fatale che li farà incontrare e deciderà il loro destino.

- Lunghezza: a piacere
- Genere: a piacere
- Tempo di consegna: entro la mezzanotte del 31 ottobre
- Modalità di partecipazione: scrivere un post nel proprio blog e poi avvisare con un commento a questo post.
- Premi: non si vince niente però è divertente
- Requisiti: chiunque abbia un blog può partecipare. Chi non ce l'ha e vuole partecipare lo stesso, oppure chi vuole restare anonimo, oppure chi è stravagante di natura, può mandare il raccontino al ladonnacamel chiocciola gmail punto com e lo pubblico io a seguire.

Pronti?
Via!

Commenti al Post: EDS di Halloween - un fenomeno ricorrente

Hombre il 28/10/11 alle 19:49 via WEB
carina l'idea... (per me nuova)... ma impegnativa... orpo c'è un sacco di gente da infilarci che non sembra normale... ok ho già il titolo: This must be the place. Vediamo, vediamo... e speriamo nel tempo.

LaDonnaCamel il 28/10/11 alle 23:12 via WEB
Evvai!

MaiMaturo il 28/10/11 alle 21:32 via WEB
Io sono nato pronto! E sono nato anche via!

LaDonnaCamel il 28/10/11 alle 23:13 via WEB
Pronto e via!

cielosopramilano il 28/10/11 alle 21:57 via WEB
io so andato fuori tema ed ho fatto a capa mia.

LaDonnaCamel il 28/10/11 alle 23:15 via WEB
Hai fatto bene! Abbiamo il primo eds a questo link

Vanamonde il 29/10/11 alle 00:52 via WEB
Che bella idea! Peccato che io stia partendo per Lucca e quindi non abbia tempo per scrivere. Devo dire però che cinque personaggi mi sembrano davvero tanti per un esercizio di scrittura da fare in due giorni...

LaDonnaCamel il 29/10/11 alle 08:01 via WEB
Ciao Marco, buona fiera! [sottovoce] le regole sono fatte anche per essere infrante e in un eds vale tutto, quindi si andrà avanti fino a che ne avremo voglia e i personaggi, pure... [/sottovoce]

Kisciotte il 30/10/11 alle 20:00 via WEB
Ciao Camèl, da qui a domani sera vedo se riesco a quagliare qualcosa, che ho letto soltanto ora. Non ti prometto nulla, ma hai lanciato una bella sfida bloggerosa. E poi si vincono fantastici premi! Bai bai :o)

LaDonnaCamel il 31/10/11 alle 00:22 via WEB
Ti aspetto, ti aspetto!
(sono perfino disposta a scrivere davvero il post di viva al cazzo minacciato, e qui lo dico e qui lo nego;)

MaiMaturo il 30/10/11 alle 21:09 via WEB
Fatto! Ho anche creato un'etichetta apposta (Esercizi Di Scrittura). Spero che questo gioco diventi una bella abitudine!

LaDonnaCamel il 31/10/11 alle 00:26 via WEB
Grazie, ottimo eds qui. Alla fine commenterò meno telegraficamente: per ora non mi sbilancio per non favorire chi sta ancora mordicchiando la tastiera in attesa dell'ispirazione ;)

lillina il 30/10/11 alle 21:33 via WEB
Mi metto alla gogna pubblicamente per farmi perdonare un commentino ironico sul blog di un comune amico cialtrone

LaDonnaCamel il 31/10/11 alle 00:28 via WEB
Ma che gogna! Hai fatto un bel lavoro qui. A presto, a presto!

Hombre il 31/10/11 alle 10:31 via WEB
fatto! e sto parlando di me. (36795)

LaDonnaCamel il 31/10/11 alle 11:37 via WEB
Fattissimo! Altro che! (link)
(Purtroppo su Libero non sei libero di togliere il numeretto del test di Turing, nemmeno la soddisfazione di offrire una parola bislacca. Sorry)

Kisciotte il 31/10/11 alle 19:53 via WEB
Ecco qua la mia storiella. La Compagnia del Fornello ciao K.

LaDonnaCamel il 31/10/11 alle 22:59 via WEB
Evviva! Anche il link già pronto, grazie messere.

La Carta il 31/10/11 alle 21:54 via WEB
Diamine, manca poco. Eppure posso farcela. Se la birra non mi annebbia troppo (o troppo poco) la mente, ce la farò! Tuttavia avrò provato a scrivere un post con uno strano ed interessante incipit...


LaDonnaCamel il 31/10/11 alle 23:00 via WEB
Ma benvenuto, ce la puoi fare, ce la puoi fare!

La Carta il 31/10/11 alle 22:54 via WEB
Anf, pant! SI PUÒ FARE! O meglio, ce l'ho fatta! (http://lacartatracal.blogspot.com/2011/10/life-after.html)

LaDonnaCamel il 31/10/11 alle 23:01 via WEB
Ce l'hai fatta! ecco qui

LaDonnaCamel il 31/10/11 alle 23:07 via WEB
E ora tocca a me. Non si dica che lancio l'eds e nascondo la mano. Saranno accettati anche racconti ritardatari, perché le regole, ma l'ho già detto. Grazie a tutti per la partecipazione, seguiranno commenti articolati, citazioni e cotillon.

nik56 il 27/11/12 alle 17:44 via WEB
Ehi, perché non mi avvisi quando fai un EDS ? nik56

LaDonnaCamel il 28/11/12 alle 08:39 via WEB
Scusa, domani ti avviso.

La vecchina

La vecchina guarda le nuvole rosa che fanno il cielo a strisce e tentenna il capo. Avanza a piccoli passi verso l'incrocio. Il semaforo cambia colore ma il traffico non si muove. Appoggiandosi a un bastone dal manico di madreperla si incunea tra le auto ferme, la borsetta premuta sotto il braccio.
"Le serve aiuto, signora?"
Lei alza la testolina grigia, la riga in mezzo e una crocchia sulla nuca tenuta insieme dalle forcine.
Il suo sguardo liquido incontra due occhi neri di brace, e subito sopra due sopraccigli neri di pece e sopra ancora un cappello nero di panno, a tesa larga. Sotto, uno spolverino marrone stropicciato.
"Grazie giovine" risponde dopo una breve esitazione.
"Si appoggi pure" dice lui porgendole il braccio.
"Ha visto quanta folla? Ma dove vanno tutti?" dice lei con vocina mielosa.
Lui sorride, sposta il sigaro dall'altro lato delle labbra e fa un leggero colpo di tosse.
"Eh, ha ragione" conviene lei, "dove andremo a finire."
"Veramente io" cerca di argomentare lui.
"Non me ne parli, non me ne parli!"
"Bè, quando è così." Intanto sono arrivati dall'altro lato della strada. Una fila ordinata si snoda sul marciapiede. Non si vede dove comincia. Non si vede dove finisce. Si intuisce solo vagamente il verso di percorrenza: tutti guardano dalla parte del tramonto fiammeggiante. E tutti sono fermi.
"La saluto signora" dice l'uomo, toccandosi la tesa del cappello con la punta dell'indice.
Lei tentenna il capo "A più tardi, a più tardi."
Si volta verso il sole e si incammina dondolando.
Che strano, pensa lui, non avevo notato la gobba.
"Quale gobba?" dice un signore dal mucchio, ha un chiodo di pelle nera e jeans sfilacciati.
"Mah." ribadisce l'uomo col cappello, "Com'è che oggi mi si legge nel pensiero?"
"Il pensiero, il pensiero" fa uno spilungone con un colapasta appeso allo zainetto Invicta, "il pensiero si è fatto pura forma esteriore, prendendo il sopravvento sulla sostanza."
L'uomo col cappello si volta verso di lui, "Ma che, è carnevale?" Scorre lo sguardo sulle altre persone pigiate lì intorno, in cerca di complicità o almeno di un barlume di comprensione.
Chi si guarda le scarpe, chi esplora la propria cavità nasale, controllando poi la natura del materiale escreto e accuratamente appallottolato tra le dita.
"Questa sarebbe vera rivoluzione sociale. Altrimenti restano soltanto parole al vento." continua lo spilungone, appoggiandosi a una canna di bambù lunga tre metri.
L'uomo col cappello volta la testa a destra e poi a sinistra e con noncuranza si lancia uno sguardo dietro le spalle.
"Vieni fratello" dice il signore col chiodo. "Si è liberato un posto, siamo in buona posizione."
"Ma liberato da che?"
"Mio cugino. Era andato a fare due gocce d'acqua ma non è più tornato."
"Amen". Uno con il casco in testa congiunge le mani guantate. È a torso nudo, porta un fazzoletto al collo e un tatuaggio a forma di triangolo equilatero sull'ombelico.
L'uomo col cappello prende posto nella fila.
Le auto all'incrocio si rimettono in moto. I lampioni di accendono. Una leggera brezza fa volare detriti, foglie secche e cartacce sulla carreggiata ormai libera.

"Gradisce una tazza di caffè?" La vecchina porge al signore col chiodo il coperchio di un thermos. "È ancora caldo. L'ho appena fatto."
Lui rimane lì interdetto. Se lo prende poi dovrà un favore alla signora, ma se non lo prende forse lei se ne avrà a male. Del resto è maleducazione non accettare l'offerta di un caffè ma è anche vero che sarebbe stato meglio fosse stato lui a offrirlo alla nonnina. Si gratta il mento, sorride, fa un passo avanti e poi si ritrae, si mette le mani nella tasca della giubba e le tira subito fuori, stropicciandosele vigorosamente.
L'uomo col cappello si volta di scatto. "Ma da dove"
"Buonasera. Freschetto eh?" continua lei, amabilmente.
"È già zuccherato?" Un giovane con gli auricolari piantati nelle orecchie e una sciarpa a righe fa un passo avanti, sposta con una spallata il chiodo e si intromette nella conversazione.
"Io lo prendo amaro, sa?"
"Lo so" gli sorride lei, "prego" e gli allunga la pseudo tazza.
Il signore col chiodo deglutisce un fiotto di saliva e guarda il passaggio della bevanda.
"Se solo ci fosse un goccio di latte, ne gradirei un sorso anche io. Se possibile." Una ragazza con i capelli ricci e un orecchino solo si sfrega le mani. "Comincio a essere un po' stanca."
"Ma certo cara." La vecchia le porge un tappo di thermos fumante. "Caffè caldo macchiato freddo con mezza bustina di zucchero. Già girato."
Lei tira indietro il cappuccio di pelliccia bianco, lo prende con due mani e ci affonda il naso, respirando forte.
"La caffeina irrita il mio stomaco" dice lo spilungone, "ma la lunga attesa indebolisce il mio corpo. Potessi avere, qui e ora, una tazzina di decaffeinato! Lo sorbirei apprezzando il gesto estetico di ogni singola molecola."
"Eccolo!" la vecchina estrae dalla tasca del cappotto grigio una tazza fumante, "zucchero grezzo, ovviamente."
"Ovviamente" fa eco lui, prendendola con due dita, il mignolo alzato.
Il signore col chiodo fa di nuovo un passo avanti. Basta, qui ne approfittano tutti, è sciocco restare a bocca asciutta. La vecchia lo guarda, piega la testa da un lato.
"Il caffè è finito, mi dispiace." Gli sorride.
"Oh, fa niente. Non ne avevo nemmeno voglia" sospira lui.
"Però per lei ho una cosa ancora migliore. Venga con me."
"Ma il posto nella fila?"
"Te lo teniamo noi!" dicono in coro il giovane con gli auricolari, quello a torso nudo con il casco e la ragazza col cappuccio di pelliccia. Lo spilungone sta parlando con la tazza del caffè. L'uomo col cappello scuote la testa e morde il sigaro spento.
La luna fa capolino tra i palazzi.
La vecchia gobba e il signore col chiodo si allontanano a braccetto.
"Cosa mi vuole offrire, gentile signora?"
"Vedrà vedrà! Come faccio io la tisana alle erbe, nessuno!"

"Cos'è questo mucchietto di cenci? E perché si muove?" Lo spilungone tocca con la sua canna di bambù una specie di pareo a forma di panettone che lievita e lievita fino ad assumere la forma di una ragazza bionda e snella, seduta per terra sopra e sotto la stoffa. Lei si stira, si guarda intorno, sbadiglia.
"C'è mica un po' di caffè?" chiede guardandosi in giro, "chi mi ha svegliato? stavo facendo un bel sogno..." Sbuffa, sbatte gli occhi. Alza la testa verso il giovane con le cuffie che sta battendo il piede a ritmo e muove la testa a occhi chiusi.
"Cielo! mio marito!" grida.
Tutti si voltano verso di lei tranne quello con le cuffie, che non ha sentito.
"Scherzetto!" ride e mostra la lingua. Tutti si rivoltano dall'altra parte, emettendo un sospiro di sollievo. Tranne quello con le cuffie, che non ha visto.
La vecchina le carezza la testa bonariamente. "Hai fatto bene, qui sembra un mortorio."
"Ma che?" fa l'uomo col cappello, "Ma dove?"
"È così anche per me, è vero," gli risponde lei, amabilmente.
Si avvicina al tizio col casco. "Giovanotto" lo apostrofa, "le spiacerebbe mostrarmi la sua auto?"
Lui grugnisce e la prende per mano. Svoltano l'angolo, pacatamente.
Quelli rimasti rimettono in ordine la fila.
Si sente un botto e un crepitio. Una luce viene da dietro l'angolo. Un odore di fumo riempie l'aria. L'uomo con le cuffie apre gli occhi e alza il naso al vento. "Salsicce!"
La vecchina gli porge un piatto di carta e una forchetta di plastica.
"No, senta." la apostrofa l'uomo col cappello. Poi si toglie il sigaro di bocca, gli morde via la punta e la sputa di lato.
La vecchia lo ignora. Si è avvicinata allo spilungone. "Lei che è un uomo di lettere" gli dice sottovoce con fare complice, "che ne pensa di questo colbacco di pelliccia?"
"Uhm" fa lui con aria competente, "potrebbe essere Myocastor Coypus, o coypu, detto volgarmente castorino o nutria. Ma potrei sbagliarmi. Il sottopelo, vede? è dello stesso colore del mantello, quindi..."
"Ne è davvero convinto?" sorride lei, soavemente. Lo prende a braccetto e si allontanano, chiacchierando. Girano l'angolo, vedono in lontananza il frontespizio marmoreo di un di un edificio con frontone triangolare e colonne doriche. Si intuisce una scritta scolpita ma da quella distanza non si legge, sembra una lingua morta, divlich tattess obegr.
"Potrebbe anche essere..."
"Gatto?" sospira lei, mollemente.
"Gatto?" ripete lui, incredulo.
"Gatto." sentenzia lei, premendogli il copricapo sul viso.
Lui mulina le braccia, perde il colapasta, molla la pertica e cade.

"Sei venuta qui da sola?" fa l'uomo col cappello alla ragazza sul pareo.
"Ho ricevuto un invito, sa?" risponde esibendo l'indice "o meglio" abbassa gli occhi e si tocca i capelli, "l'ha ricevuto un mio amico ma mi ha assicurato che era aperto a tutti."
Lui si siede sui talloni per guardarla negli occhi.
"E il tuo amico, dov'è?"
La bionda scuote la zazzera e alza il mento verso il ragazzo con le cuffiette. Ne ha levata una e si è chinato per ascoltare quello che gli sta dicendo la vecchina. Fa sì con la testa, apre il portafoglio e le mostra la foto dei suoi bambini sulle gradinate di Sansiro. Lui è alto e grosso e lei così piccola, fa tenerezza vederli andare via insieme. Poi lei dovrà pulire via i capelli e la materia cerebrale dal bastone, ma che ci vuole? Il cloroformio è anche un ottimo disinfettante, in mancanza di qualcosa di più specifico.

Il brusio della fila si è acquietato. La vecchia ha poggiato una mano sulla spalla della ragazza, sempre seduta per terra. "Comincio a essere un po' stanchina, sai?" le sussurra all'orecchio.
"Vuole sedersi vicino a me?" dice la giovane, spostandosi a lato per farle posto.
"Ah, meglio di no." Sorride tentennando il capo, "chi si rialza più, poi. Ah, la vecchiaia."
Le appoggia una mano sulla nuca, le accarezza i capelli, le preme un dito sulla gola. La ragazza si accoccola in una posizione più comoda, la schiena al muro e la testa sulle ginocchia. La vecchia raccoglie i lembi del pareo e la ricopre, premurosamente.

L'uomo col cappello si para davanti alla vecchina.
"Dove sono tutti?" riesce a dire senza essere interrotto.
Non c'è più nessuna fila. Anche la ragazza col cappuccio di pelo bianco se n'è andata.
La vecchia alza le spalle. "Ci siamo io e te. Non ti basta?"
"Perché tutto questo?"
"Lo sai che giorno è oggi, vero?"
"Non rispondere a una domanda con un'altra domanda! Lo detesto!"
Lei sorride, dolcemente.
"Devo proprio dirlo io?"
"Dillo!"
Lei alza il bastone, preme un pulsante sul manico di madreperla e una piccola fiammella esce dalla punta con un pif.
Lui arretra di due passi portandosi le mani sulla pancia. Una macchia rossa si spande sullo spolverino. I suoi occhi si allargano in grandi buchi neri. Cade.

Ne resterà solo uno. Uah ah ah ahhhhhhhh!


Commenti al Post: La vecchina

MaiMaturo il 01/11/11 alle 11:13 via WEB
C'ho paura!!!! Adesso capisco meglio il significato del motto "la fiducia è l'esercizio più difficile" :-) Bellissimo racconto, mi hai fatto sentire come i bambini delle fiabe in balia della strega cattiva. Adesso lo dico a mio zio, Gandalf.

LaDonnaCamel il 01/11/11 alle 14:54 via WEB
Ma grazie! E scusa per la tisana ma, come dire, c'è stato di peggio. ;)

MaiMaturo il 01/11/11 alle 15:42 via WEB
Ecco, lo sapevo: è stata la tisana. E tutti a dire che erano stati i funghi di ieri sera. Adesso posso riposare soddisfatto!

LaDonnaCamel il 01/11/11 alle 17:34 via WEB
Amen! :D

Kisciotte il 01/11/11 alle 12:22 via WEB
Solo una strega, invero, può tenere nel sacco della memoria tanti dettagli di tante persone. E impastando salsapariglia e tabacco, metallo e sospiri di fanciullo, estrarne alfine un ottimo dolce. Ma come fenice della mancha, saprò risorgere, dalle mie ceneri e dalle mie artriti! Non temo l'estetica del cosa, ma quella del come. Morire mazziato non mi reca cruccio, lo impone il lignaggio. Ma morire captchato è un'onta e un oltraggio. Un linciaggio di cavaliere, perfino! direbbe Svicolone.

LaDonnaCamel il 01/11/11 alle 14:59 via WEB
Una strega collegata a internet può diventare pericolosa, ne convengo. Ma ti assicuro che non c'è stato altro che ctrl+c ctrl+v da materiale di pubblico dominio. Sei già risorto amico, e pronto per una nuova avventura. Tadah!

lillina il 01/11/11 alle 14:39 via WEB
Semplicemente stupendo!

LaDonnaCamel il 01/11/11 alle 14:59 via WEB
Ma grazie, e benvenuta!

sere85.s il 04/11/11 alle 09:13 via WEB
Bello il tuo racconto. Il tuo è uno dei pochissimi blog di Libero che leggo volentieri. :-)

LaDonnaCamel il 04/11/11 alle 09:35 via WEB
Grazie! E' lo stesso per me. :-)

Epilogo, commenti e

Per prima cosa: grazie a tutti! Mi sono divertita moltissimo, sia leggendo i racconti e i commenti, sia scrivendo il mio modesto contributo.
I tempi erano limitati, è vero che è molto difficile scrivere un pezzo con cinque personaggi in tre giorni, però la velocità del web attualmente è questa, dobbiamo farci i conti e li abbiamo fatti: sette piccole storie e decine di commenti in una non-community, senza topic, senza piattaforma aggregativa, senza nessun tipo di interesse precostituito se non una vaga frequentazione virtuale mi sembra un bel risultato, pure se non c'è nessuno scopo. Passare qualche ora sorridendo (ma anche sghignazzando, se capita) non è uno scopo sufficiente?
Questo non è un concorso letterario, l'ho detto prima: il tempo a disposizione era pochissimo e tutti i racconti sono migliorabili, qua un accento mancante, là un verbo zoppo o un personaggio deboluccio. Che importa? non è questo il punto. Il punto è smuoversi, sciogliere le dita anchilosate e farle correre sulla tastiera con spontaneità e un po' di rinnovata innocenza, buttarsi senza paura, ridacchiare, pensare, guardare fuori, guardarsi dentro.
Scrivere.

In ordine di apparizione.

La fila-Nessun diritto riservato. Con il cazzo che ho la siae.
Giacomo ha freddo, e un buco dentro. E’ rimasto solo vedovo e con i figli lontani.
Giacomo ha un potere quello di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. E prova a riscaldarsi vicino uno delle stufe iper tecnologiche che la direzione del centro commerciale ha messo a disposizione. E’ la notte dell’inaugurazione e lui non aveva niente da fare.
C’è una notte da passare, e da che mondo e mondo se si ritrovano una decina di persone intorno ad una fonte di calore è automatico che partono i racconti.
“Ma voi vi ricordate che un mare di tempo fa la fila la facevamo per altri motivi, perché noi gente normale Partecipavamo di più a quello che succedeva intorno a noi”, e Giacomo lo guarda si schiarisce la voce e comincia a parlare “Come no..io me la ricordo la fila alla panetteria durante il razionamento,
continua a leggere (niente link: non funziona più...)

Cielosopramilano sceglie un registro nostalgico per narrare i rimpianti di una vita più autentica, anche se più difficile. I personaggi raccontano la propria fila indimenticabile e un po' di commozione riscalda la notte.
Imprevedibile.

Metti una sera al Centro
Fermo in piedi davanti all’ingresso del nuovo Centro Commerciale LDC–LaDolceCasa, MM si gode lo spettacolo delle insegne multicolori e delle fotoelettriche, che proiettano raggi di luce bianca e disegnano cerchi luminosi sulle nubi.
“Bellissimo” pensa,  incamminandosi verso le porte d’entrata automatiche.
All’interno luci, musica, confusione: un ambiente ideale. E poi tanti carrelli! MM ha una passione smodata per i carrelli; se dipendesse da lui, ne prenderebbe sempre due o tre ma non è possibile pilotarli tutti. Lo sa perché ci ha provato: tempo fa,  giù nei parcheggi, aveva  aspettato il momento buono e ne aveva presi cinque, uno dentro l’altro, tutti agganciati. Niente da fare; la struttura, molto rigida, non permetteva alcuna manovra e la fila si era schiantata contro un pilastro, e lì era rimasta.
continua a leggere

Mai Maturo caratterizza i suoi personaggi attraverso i dialoghi e i gesti. L'ironia gentile si diffonde come la musichetta nei corridoi del megastore.
Tenerillimo.

Senza titolo
6.45 il suono della sveglia entra di prepotenza ad interrompere un sogno che l'aveva portata ad essere il capitano di una nave corsara. Anche stavolta non aveva avuto fortuna, ogni volta che sognava di essere un uomo, si svegliava sul più bello! Doveva alzarsi, senza fretta però, tanto sapeva che avrebbe trovato comunque la fila. La caffettiera elettrica che aveva programmato la sera prima , inondava la casa di quell'aroma a cui non sapeva mai dire no. Come al solito si verso l'intero contenuto in una tazza da cappuccino, due biscotti, un bicchiere di acqua, e voilà buongiorno mondo!
Mentre usciva di casa, nell'aria gelida di una mattina di ottobre, si chiese chi cazzo glielo faceva fare. Conosceva la risposta, la fame di fare cose che non aveva mai fatto, la senzazione di essere sola tra la folla, ma uguale agli altri, perchè li anche se per motivi diversi , si aspettava la stessa cosa, appagare il proprio io, con l'acquisto dell'ennesima tecnologia superflua.
continua a leggere

Lillina sviluppa i suoi personaggi attraverso l'introspezione e la crescita, come un'epifania, avviene nel confronto tra vite diverse.
Racconto di formazione.

Post mortem
Tutti in coda per l’iPond, l’ultimo ritrovato tecnologico della Eppòl.
I primi sono arrivati la notte precedente con sacchi a pelo e provviste, hanno bivaccato sul marciapiede. C’è chi giura di aver sentito sfrigolare le salsicce. Altri hanno aperto le Moretti da 66 cl coi denti.
Hanno passato la giornata così, appoggiati alla grande vetrata e distribuendo i numeri, vergati con un tratto-pen nero punta fine, di un artigianale turn-o-matic.
Alle 10 del mattino la fila scompariva dietro l’angolo dell’isolato, a mezzogiorno erano già stati distribuiti 1723 numeri. Alle 16 la coda è sbucata dall’altra parte affiancando e doppiando i ragazzi della mattina. L’idea della Eppòl di lanciare un prodotto rivoluzionario grazie a un messaggio post mortem del buon Stiv Giòbs ha colto tutti di sorpresa. Certo qualcuno ha dubitato, ma il video non sembrava certo taroccato.
Il buon Stiv, ancora in discreta forma spiegava: «Siate affamati!». E qui ci stiamo dentro, infatti non tutti avevano avuto la lungimiranza di portarsi dietro le salsicce.
«Siate folli!». E qui pure, visto che la spirale di 14.658 persone in coda la diceva lunga su quanto il popolo Mac seguisse fino alla follia i consigli del guru riconosciuto.
Pezzi contati, si diceva, pochi dannati pezzi contati si temeva.
continua a leggere

Hombre si butta sull'attualità, la sua parodia forte è di un extratesto riconoscibile da tutti. Le sghignazzate a bocca aperta che suscita questo pezzo non esimono dalla riflessione finale: sembra che su questo concetto in qualche modo siano tutti d'accordo.
Riso amaro.

La Compagnia del Fornello
In lontananza si sentiva il tenue sferragliare di un treno merci. Davanti al centro commerciale fin dal primo pomeriggio si era andata formando una coda di indigenti e malati del discount. Il serpentone umano, con l’approssimarsi della mezzanotte, si andava allungando e irrobustendo sempre più. Sembrava davvero che, per la notte di Halloween, anch’esso si nutrisse ingoiando giganteschi topi morti.
In un punto ai margini del piazzale, vicino alla fermata dell’autobus, qualche rara raffica di vento, sollevava sbuffi di farina dalla statua celebrativa del capo indiano. “Lo Spirito di Geronimo – omaggio della comunità amerinda alla città”.
C’era soltanto un tale, con la faccia da ebete, seduto sul basamento della statua a sfogliare distrattamente “Movies”, e con un orologio a cucù appoggiato di fianco; evidentemente attendeva il bus.
A ogni spolverata di farina il cavallo starnutiva.
_Silenzio Oronzo, contegno! Mantieni la postura. Sono quasi le 21, a momenti dovrebbero essere qua.
continua a leggere

Kisciotte mette in scena una vera e propria commedia dell'assurdo, la comicità irresistibile e i dialoghi surreali mi hanno fatto sganasciare.
Scoppiettante


The life after*
Ed eccoci qui, a battere sulle porte di vetro come sempre.
Io me ne sto un po' indietro, in mezzo alla ressa, così mi piace.
Il vetro inizia a macchiarsi dei nostri fluidi, ma vabbè, oggi è il gran giorno.
 L'inaugurazione.
Ogni anno la stessa cosa: un messaggio in vernice rossa in mezzo alla piazza centrale, l'indicazione di un luogo.
"Carne fresca al saldo, in commemorazione del Gran Giorno, alle coordinate x"
E tutti, con il nostro muoversi lentamente, ci dirigiamo al luogo designato.
 Qualcuno urla: "Brains!"
Questa è un po' vecchia, ma la folla ride comunque.
Le guardie aprono le porte, ci si tuffa dentro ( per quanto velocemente ci sia possibile), si prende ciò che si trova .
Carne, a bizzeffe, ma sempre meno degli anni scorsi.
Quella umana, poi, quasi assente, raggiunge prezzi esorbitanti.
Da infarto, se qualcuno potesse averne ancora uno.
continua a leggere

La Carta ha interpretato il racconto di Halloween secondo tradizione: morti viventi e scene di paura. È così che mi sarei aspettata lo svolgimento di questo eds, e invece.
Inquietante.

L'eds è finito ma non è finito: si accettano contributi ritardatari, affannati, parziali e fuori tema. L'importante è

Commenti al Post: EDS epilogo


Josef K. il 01/11/11 alle 18:02 via WEB
Complimenti per aver ideato l'iniziativa! Davvero interessante.

LaDonnaCamel il 01/11/11 alle 18:51 via WEB
Aspettavo anche te, a dire il vero. La tua scrittura ha delle qualità. Peccato :)

Josef K. il 01/11/11 alle 19:17 via WEB
Ho letto l'iniziativa abbastanza in ritardo, in più non credo sarei riuscito a cavarne qualcosa di buono. Nel frattempo però cercherò di leggere tutti i vostri scritti. Allora l'appuntamento è alla prossima, ma sappi che ti deluderò ;)

LaDonnaCamel il 01/11/11 alle 21:17 via WEB
Se lo dici tu.

cielosopramilano il 01/11/11 alle 20:04 via WEB
tutti molto belli i racconti. tranne uno che è andato fuori tema. ;)

LaDonnaCamel il 01/11/11 alle 21:18 via WEB
Se lo dici tu. (E due:)

lillina il 01/11/11 alle 22:13 via WEB
Cielo,il racconto era bellissimo,perchè quando ti metti davanti alla tastiera l'uniche cose a guidarti sono la passione, la libertà e l'amore per scrittura. Secondo il mio umile punto di vista sono queste le cose che rendono grandi uno scrittore

Arvalius il 02/11/11 alle 11:38 via WEB
Non ne sapevo niente :(

LaDonnaCamel il 02/11/11 alle 13:10 via WEB
Eh, hai ragione, non sono passata ad avvisarti, scusa. Avresti partecipato? Ne farò altri, comunque: prometto che ti chiamo.

 

 

 

 

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